Carissimi!

Abbiamo dato avvio a maggio scorso alla fase profetica del Cammino Sinodale, realizzando la nostra prima Assemblea Sinodale diocesana. E’ stato un momento di grazia: abbiamo dibattuto e approvato un documento, frutto del percorso vissuto in questi primi due anni di Cammino nelle parrocchie, nelle vicarie e nei convegni diocesani, un documento coraggioso, pieno di attenzioni pastorali da maturare e di proposte da realizzare. Il sogno di Chiesa che il Signore ci ha ispirato nella fase narrativa vuole prendere forma attraverso scelte concrete e condivise: è la riforma “felice” della Chiesa di Ascoli!

Non esito a dire che l’Assemblea Sinodale di maggio 2024 è davvero stata la nostra Pentecoste 2024 (evento “di grazia”, appunto). Nel confronto e nel dibattito sui cinquantuno emendamenti proposti, ho visto nei volti e nelle parole dei partecipanti tanta passione, amore per la Chiesa, determinazione ad andare avanti… anche in mezzo alla fatica dello scegliere tra “placet” e “non placet”!

Siamo tutti consapevoli che questo è il tempo in cui siamo chiamati a prendere decisioni importanti per il futuro della nostra comunità diocesana e delle nostre parrocchie e a realizzare insieme quanto deciso. E’ la fase profetica: inspirati e guidati dalla Parola e dallo Spirito, lasciamo che sia il Signore a tratteggiare i lineamenti della Chiesa del futuro, così come Lui la vuole come vuole.

Ovviamente non camminiamo da soli. E’ un cammino che coinvolge tutte le Diocesi della Chiesa italiana. Qualcuna con più determinazione, qualcun’altra dopo qualche esitazione, ma tutte si sono inserite nel percorso tracciato da Papa Francesco. Ciò che sta emergendo grazie al Cammino Sinodale è la straordinaria ricchezza e l’enorme potenzialità delle comunità cristiane in Italia: seppur divenute un po’ ovunque una minoranza, sanno ancora regalare frutti pieni di vitalità evangelica. Prova ne è stata ad esempio la settimana sociale dei cattolici a Trieste, celebrata a luglio di quest’anno, dove intenso è stato lo scambio di idee e buone prassi nei tanti Tavoli e Piazze allestite dai mille e cinquecento delegati provenienti da tutta Italia: un fermento, che esprime la volontà del mondo cattolico di servire il Paese. Gli appuntamenti delle prossime Assemblee Sinodali nazionali ((15-17 novembre 2024 e 31 marzo – 4 aprile 2025)) ci presenteranno i lineamenti pastorali frutto del confronto tra i Cammini delle Diocesi e che saranno la bussola di riferimento per il prossimo quinquennio 2025-2030.

C’è poi il livello della Chiesa Universale: la riforma in atto grazie ai due ultimi Sinodi dei Vescovi (uno è in corso ora, nell’ottobre 2024) va nella direzione di uno stile sinodale da adottare in tutti gli ambiti della vita ecclesiale; questo permetterà di mettere positivamente in circolo tutti i doni e tutti i carismi che il Signore fa alla Chiesa, superando un certo clericalismo ancora molto diffuso.

Al di là delle scelte compiute nella prima Assemblea Sinodale e di quelle che matureremo nell’Assemblea Sinodale Diocesana di giugno 2025, vorrei sottolineare quattro dimensioni importanti che il Cammino Sinodale sta facendo maturare anche nella nostra Chiesa di Ascoli:

Il primato dell’ascolto della Parola di Dio e dell’azione dello Spirito nella vita della Chiesa. Insieme con l’Eucarestia domenicale, siamo al centro dell’esperienza credente, personale e comunitaria.
lo stile dell’ascolto reciproco tra noi cristiani, rivitalizzando i luoghi della partecipazione e del confronto: consigli parrocchiali e diocesani, consulte, equipe pastorali.
il convincimento della necessità di essere Chiesa in uscita, capace di incontrare e di dialogare con le persone lì dove vivono, nei territori di residenza e negli ambienti di lavoro, scuola, svago, ecc. Ricordiamo la fatica e le resistenze sperimentate nelle nostre comunità nel portare avanti “l’ascolto di tutti”, ma anche l’entusiasmo di chi ha vissuto incontri straordinari, capaci di attivare relazioni e confronti anche molto personali, da cui abbiamo tratto prospettive nuove e indicazioni fondamentali per il ripensamento della nostra azione pastorale (pensiamo ad esempio all’ascolto dei giovani)
abbiamo infine compreso che nella comunità cristiana si vive lo stile del discernimento spirituale. Questo ha cambiato profondamente i nostri incontri comunitari e ha chiesto conversioni di atteggiamento: mettere da parte le proprie convinzioni personali per aprirsi alla ricerca di ciò che il Signore vuole e che ci rivela attraverso l’ascolto della sua Parola e di tutti.
In ultimo, vorrei sottolineare il dono preziosissimo che ci è stato fatto del camminare insieme con la Chiesa di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto. La storia di una Chiesa locale che appartiene al nostro stesso territorio (la vallata del Piceno), ricca della sua esperienza di fede e della tradizione viva della sua esistenza comunitaria, si intreccia continuamente con la storia della Chiesa locale di Ascoli Piceno. Un cammino di unificazione sarà possibile solo se vivremo fin da adesso in uno stile davvero sinodale.

Buon cammino a tutti!

+Gianpiero